Follonica – MICROPLASTICHE: SITUAZIONE SOTTO CONTROLLO DOPO IL RECUPERO DELLE ECOBALLE IN MARE

Nelle specie marine selvatiche e di allevamento prelevate nel Golfo di Follonica si registrano livelli di contaminazione da microplastiche coerenti con il resto del mar Tirreno: è quanto dicono gli esami condotti da Greenpeace con il Consiglio nazionale delle ricerche, l’Università politecnica delle Marche e l’Università di Genova. Ma hanno evidenziato che il problema sia in crescita in altre aree. Il Golfo di Follonica nel 2015 era stato interessato dallo sversamento di 56 balle di rifiuti di plastica della motonave Ivy, cui era seguito un recupero avvenuto nel 2020. Il sindaco Ferrari e l’assessore Bezzini affermano: “Ci siamo dedicati a questa battaglia con determinazione e siamo riusciti a evitare un disastro ambientale che oltre a compromettere l’ecosistema circostante, avrebbe potuto avere gravi effetti sulla salute dei cittadini. Il 23 luglio abbiamo ottenuto che il Governo decretasse lo stato in emergenza nazionale avviando il recupero delle ecoballe. È stata una battaglia contro la burocrazia e il silenzio che, per cinque lunghi anni, ha regnato sull’intera vicenda. Siamo felici di sapere che le analisi di Greenpeace non evidenziano una situazione critica e ciò che si è fatto nel nostro golfo ha disinnescato una bomba che sarebbe stata disastrosa per l’intero territorio. Ma il problema microplastiche continua ad esistere per cui continueremo a sensibilizzare i cittadini. La tutela dell’ambiente passa dall’educazione”. Le indagini del 2020 dicono che nelle acque del Tirreno centro-settentrionale e nelle specie che lo popolano è stata rilevata una presenza di microplastiche e microfibre, con più contaminazioni nelle acque superficiali del Canale di Corsica.

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