In questi giorni ho accettato la proposta di candidatura per il collegio elettorale di Grosseto. In Maremma avrò dunque l’onore e l’onere, in qualità di unica donna in lista, di rappresentare il MoVimento 5 Stelle alle elezioni per il rinnovo del Consiglio Regionale della Toscana in programma il 20 ed il 21 settembre.
I motivi che mi hanno spinto ad accettare, oltre alla determinazione ed al coraggio dimostrato in questa scelta dalla candidata alla Presidenza della Regione Toscana, Irene Galletti, sono molteplici e tutti egualmente significativi.
Tra questi vi è, in primo luogo, l’importanza ed il valore del gruppo locale del MoVimento 5 Stelle, composto da simpatizzanti ed attivisti di tutta la provincia, con il quale da molti anni abbiamo instaurato un rapporto di fiducia e condivisione di idee e azioni volte al servizio del bene comune.
Ho accettato la candidatura perché essa nasce, innanzitutto, come una proposta orientata al costruire, al fare la “differenza” in risposta alla crescente e diffusa “indifferenza” che ha origine, molto spesso, proprio in seno alle stesse istituzioni pubbliche.
Negli ultimi decenni la diminuzione di investimenti e di competitività ha polverizzato in Maremma interi settori produttivi di eccellenza, spazzando via professionalità e lavoratori di ogni categoria, lasciando ai margini giovani e meno giovani. Dobbiamo invertire questa tendenza.
La politica ha infatti il dovere di garantire ai bambini spazi adeguati e accesso agli asili nido, ai giovani lavoro e speranza nel futuro, agli anziani ed alle famiglie in difficoltà assistenza ed azioni in grado di sollevarli da condizioni di disagio e povertà, assicurando un miglioramento della vita.
Dobbiamo aumentare gli investimenti in ricerca, università e diritto allo studio perché, nonostante quanto fatto, siamo ancora tra i paesi europei che spendono meno risorse nell’istruzione.
La Regione Toscana deve fare di più e meglio per i nostri figli, lavoratori e studenti pendolari o fuori sede che oggi non hanno le stesse opportunità degli altri giovani toscani.
I tagli di questi anni alla sanità regionale, concepiti per aumentare il peso dei privati, hanno poi mostrato durante l’emergenza coronavirus tutto il peso di azioni tanto inique e sconsiderate.
In Toscana occorre una sanità più vicina alle persone, che rafforzi la medicina territoriale e la rete dell’assistenza domiciliare. Coloro che, sia a destra come a sinistra, si propongono per il governo della Regione, hanno dimostrato invece di avere una visione orientata al mantenimento dei profitti e delle rendite di posizione a svantaggio delle esigenze dei cittadini.
In Maremma le comunità sono storicamente incentrate sulle relazioni, occorre pertanto investire in una maggiore integrazione tra Sanità e Politiche Sociali per la creazione, in collaborazione con il Terzo Settore e le reti del volontariato, di un nuovo piano contro le disuguaglianze e le solitudini.
Perché ogni luogo è importante, così come è importante ogni persona che vive in Maremma. In questa prospettiva non si può che trovare ispirazione dalla definizione di un grande maremmano d’adozione, don Luigi Ciotti fondatore di “Libera”: “politica significa sentirsi responsabili del bene comune, fare la propria parte per difenderlo e per promuoverlo, come ci chiede la Costituzione”.
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