“Ho appreso con estremo sgomento una sconcertante notizia che riguarda il figlio del presidente del consiglio, del mio caro amico Fausto Turbanti. Il ragazzo si trovava infatti a Siena per seguire la partita Siena – Grosseto allievi, quando è stato oggetto di un’aggressione fisica, da parte di un adulto subendo un danno all’occhio di una certa gravità. Fatti come questo sono da stigmatizzare con tutte le forze, da condannare senza se e senza ma. È realmente inconcepibile che un adulto si possa scagliare contro un minorenne per motivi futili, legati a fanatismi di una tifoseria che sarebbe meglio appendesse la scarpetta al chiodo anziché frequentare luoghi di sport; luoghi in cui dovrebbe regnare la sana competizione e la concorrenza leale. Si tratta di persone con gravi problemi comportamentali che usano la scusa della tifoseria calcistica per sfogare i propri istinti animali più bassi e deplorevoli, infangando con questi gesti inverecondi quegli aspetti valoriali dello sport dovrebbe innalzare a titolo di esempio nei confronti della società. Persone come queste non soltanto infangano il nome del calcio e dello sport, ma danneggiano i propri figli gli allenatori e tutta la collettività. Persone come queste, una volta accertato l’accaduto, devono essere condannate quanto prima possibile, ma sono certo che questo avverrà. Ringrazio sentitamente il direttore sportivo Capaldi che ha più volte ha manifestato la sua solidarietà a cui mi unisco con tutto me stesso nei confronti di Fausto turbanti e del figlio. Sono certo che questo episodio vergognoso fortificherà il ragazzo e lo renderà domani un uomo più forte.”
Antonfrancesco Vivarelli Colonna, sindaco di Grosseto
“Lo sport, specialmente a livello giovanile, deve rappresentare un momento di condivisione all’insegna dei valori della rispettosa rivalità e dell’osservanza di quelle regole etiche e morali che sono le basi della crescita dell’individuo. Quanto accaduto ieri a Siena, con un tesserato minorenne dell’US Grosseto violentemente colpito da un adulto in quella che doveva essere una semplice partita di calcio, rappresenta non solo un fatto gravissimo per il quale chiediamo chiarezza, ma la negazione stessa di questi valori che, troppo spesso, sono solo enunciati a parole e mai messi effettivamente in pratica. Un’aggressione ripugnante che deve trovare la nostra più ferma condanna e che deve farci riflettere su quanto nella nostra società odio e violenza siano sempre pronti ad affiorare, anche nei contesti apparentemente più sani. Al giovane grifone gli auguri per un percorso di guarigione veloce e senza conseguenze e l’invito a non perdere fiducia verso il prossimo e verso lo sport, a tutta la sua famiglia la nostra convinta solidarietà. L’auspicio di tutti è che ogni responsabilità venga tempestivamente accertata e che si torni a parlare di sport esclusivamente per la gioia e la passione che genera”.
Fabrizio Rossi, assessore allo sport del Comune di Grosseto