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Le opere per la mostra del “Lorenzetti” stanno per rientrare a “casa” ed è già tempo di bilanci per un’iniziativa su cui l’amministrazione comunale ha deciso di scommettere. I risultati sono arrivati ed i numeri sono assolutamente soddisfacenti. La mostra “Ambrogio Lorenzetti in Maremma. Capolavori dai territori di Grosseto e Siena” è stata un successo. Esposta dal 1 giugno al 4 novembre nel Complesso Museale di San Pietro all’Orto, l’evento promosso dal Comune di Massa Marittima insieme ad altri enti ed istituzioni tra i quali il Comune di Siena e il Complesso Museale Santa Maria della Scala ha raccolto oltre 5500 visitatori. Un numero importante che ha portato il museo di Massa Marittima, dall’inizio dell’anno ad oggi, ad essere visitato da più di 6000 persone. In tutto il 2017, per fare un paragone, i visitatori complessivi del museo sono stati poco più di 2000. Quindi grazie ai capolavori di Ambrogio Lorenzetti il Complesso Museale San Pietro all’Orto ha triplicato gli accessi. “La mostra seppur realizzata con poche risorse – sottolinea il sindaco Marcello Giuntini – oltre ad essere un’iniziativa d’eccellenza apprezzata da migliaia di visitatori che hanno potuto godere anche della bellezza della nostra città, come della qualità dei nostri prodotti, ha rappresentato per Massa Marittima un importante ritorno d’immagine visti sia i servizi televisi che i tantissimi articoli di stampa dedicati alla mostra pubblicati sui maggiori quotidiani nazionali e testate specializzate di grande prestigio come Il Giornale dell’arte, visite guidate e conferenze con i maggiori esperti dell’arte di Ambrogio Lorenzetti”. “Questa iniziativa – aggiunge l’assessore alla Cultura Marco Paperini – è stata utile anche per testare il livello di organizzazione e sostegno nei confronti di mostre di un certo livello. Il risultato è positivo e per questo stiamo programmando qualcosa di altrettanto importante in vista della prossima primavera, a riguardo – conclude Paperini – abbiamo già preso contatti con alcuni dei più importanti musei nazionali”.