Alle 9 di martedì 28, gli attivisti del Camping CIG hanno installato il loro gazebo in piazza Cappelletti. Sono più di 2000 i posti di lavoro già persi: lo sciopero della fame per il Camping CIG è pure un modo di riproporre a tutti i soggetti sindacali, associativi, politici, culturali e istituzionali di coordinarsi senza primogeniture, per dare vita alla mobilitazione unitaria dei lavoratori e della città insieme, indispensabile a far emergere dal silenzio il caso Piombino, anche in relazione alla richiesta di nuovo incontro al Mise, avanzata da Sindaco e Presidente della Regione. Nella mattinata hanno ricevuto la visita del presidente di Legambiente, Bruschi; di dirigenti sindacali quali Fusco (Uilm); Lucchesi (Uglm); Cappelli e Fagioli (Fim Cisl); Carli e Romagnani (Fiom Cgil); nonché quella del Sindaco e di numerosi consiglieri comunali.
Sono arrivati messaggi di incoraggiamento dal senatore De Falco (Gruppo misto) e dal deputato Fassina (Leu). A sua volta, scrive Gloria Vizzini (Gruppo Misto, Camera dei deputati): “Patuanelli metta Jindal di fronte alle proprie responsabilità”e pretenda da JSW la presentazione immediata del Piano di Fattibilità atteso da ormai 18 mesi”. E’ quanto afferma la deputata toscana Gloria Vizzini commentando la notizia della richiesta di proroga inviata dalla multinazionale indiana. “Solo pochi giorni fa, il Vice Capo di Gabinetto del MISE, Giorgio Sorial, rassicurava sui tempi di presentazione del Piano. Parole smentite dall’ennesimo tentativo di posticipare il momento in cui i nodi, in un modo o nell’altro, verranno al pettine. La richiesta di una proroga di 4 mesi è prima di tutto inaccettabile di fronte alla situazione occupazionale drammatica del polo siderurgico toscano, con migliaia di lavoratori specializzati in Cassa integrazione e in attesa di notizie per il rilancio del sito produttivo. In secondo luogo questa testimonia il lassismo, e a questo punto il poco interesse, che il gruppo indiano ha nel rilanciare Piombino con forti investimenti in macchinari ed infrastrutture.
Sono vicina ai lavoratori che iniziano lo sciopero della fame, un gesto estremo per sottolineare la disperazione di queste persone di fronte all’incertezza del futuro. Negli ultimi 12 mesi tutta l’attenzione del Governo è stata focalizzata sull’ILVA di Taranto ma è necessario ribadire che la siderurgia italiana va ripensata strutturalmente anche salvaguardando le realtà produttive in difficoltà di Piombino e di Terni” ha concluso Vizzini.
Anche Massimo Lami (Usb) ha fatto visita poco fa al presidio del Camping CIG.