Sono passati un paio di giorni da quando si è ufficializzata una maggiore apertura dopo i “domiciliari forzati” causati dal Coronavirus. C’è da dire che le popolazioni per la maggior parte hanno dato una risposta positiva proseguendo lo spirito che ha caratterizzato il comportamento tenuto durante la segregazione forzata. Quello che stona In questo atteggiamento complessivo è la risposta venuta, in particolare dal mondo dei giovani, che hanno percepito una sorta di cessato allarme e quindi liberi tutti: E’ pur vero che il comportamento virtuoso tenuto dalla maggior parte degli italiani ha portato a generare una curva discendente dell’epidemia. Ma da qui a smettere con i comportamenti virtuosi (uso della mascherina, distanza interpersonale ed evitare assembramenti) che hanno consentito di raggiungere buoni risultati, diventa una situazione pericolosa. Non a caso gli uomini delle istituzioni come governatori di regione e sindaci, hanno prima fatto un appello al buon senso dei giovani e successivamente hanno minacciato di tornare di nuovo situazioni molto più rigide. Si tratta di vedere se queste libertà che la gente si è presa torneranno nei limiti accettabili ovvero è stato imboccato un percorso pericoloso. Non vorremmo trovarci a dover subire nuovamente le costrizioni degli ultimi mesi e per questo è necessario rispettare almeno le regole fondamentali che dicevamo
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