Ferrari e Bezzini: “Il Governo si interessi della vicenda e sblocchi l’impasse”.
Questa mattina, in videoconferenza, il sindaco di Piombino Francesco Ferrari e Carla Bezzini, assessore all’Ambiente, hanno partecipato alla riunione indetta dal ministero dell’Ambiente, alla presenza della Regione Toscana, dei nuclei tecnici Ispra e Arpat e di Aurelio Caligiore, per discutere della vicenda delle ecoballe che dal 2015 giacciono in fondo al mare e la relativa nomina dello stesso contrammiraglio Caligiore come commissario straordinario per il recupero.
“Il tema della riunione di stamattina – raccontano il sindaco Francesco Ferrari e Carla Bezzini, assessore all’Ambiente –, a cui abbiamo fortemente voluto partecipare, è stato il vicolo cieco burocratico in cui l’intera vicenda si è arenata e le relative possibili soluzioni per uscirne e poter finalmente procedere al recupero delle ecoballe. Ispra, Arpat e la Regione Toscana hanno concordato con noi nel sottolineare il carattere emergenziale dell’operazione e la necessità di portarla a termine quanto prima per limitare l’inquinamento che è in corso già da anni e prevenire l’enorme danno ambientale che potrebbe verificarsi. Le reggette che tengono insieme le ecoballe sono molto deteriorate: l’imballaggio non è progettato per resistere così a lungo, soprattutto in acqua, e potrebbe danneggiarsi definitivamente da un momento all’altro disperdendo tonnellate di microplastica in mare con tutte le disastrose conseguenze ambientali che ciò comporterebbe. Le istituzioni sono tutte d’accordo sulla necessità di intervenire tempestivamente, il problema burocratico, però, permane ed è l’unico aspetto che inchioda l’intera vicenda: la possibile soluzione per risolvere questa presunta incompatibilità sarebbe quella di nominare Aurelio Caligiore, ormai prossimo alla scadenza della sua nomina annuale, attraverso un atto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Per questo ci siamo appellati al presidente del Consiglio: abbiamo mandato una comunicazione ufficiale chiedendo che sia presa una decisione subito riguardo l’intervento più idoneo alla veloce risoluzione del problema. In caso di ritardo, le ripercussioni per il nostro territorio potrebbero essere gravissime e danneggerebbero non solo il preziosissimo ambiente marino ma anche il tessuto economico del territorio, profondamente legato al mare, in un momento già molto complesso a causa della crisi economica che si prospetta nel post Coronavirus”.
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