Piombino – PIU’ DUBBI CHE CERTEZZE SUL RIGASSIFICATORE

Da giorni seguiamo con apprensione le notizie inerenti alla possibile messa in funzione di un rigassificatore nel nostro territorio. In base a ciò che abbiamo appreso, è stato previsto per Piombino un impianto per riportare allo stato aeriforme il metano liquido. Tali strutture vengono fissate a largo oppure in banchina, e vengono rifornite da navi “gasiere” che trasportano il gas liquefatto dai luoghi di estrazione, dove viene dapprima reso liquido per facilitane il trasporto via mare. In base alle ultime informazioni la piattaforma galleggiante sarebbe presa a noleggio e sistemata in porto, ma al momento non vi è niente di certo, visto che i dettagli del progetto non sono stati resi noti neppure all’amministrazione locale, come da loro stessi dichiarato. Questo progetto, che il Governo metterebbe in atto per ridurre la quota di gas acquistato dalla Russia e per incrementare invece l’acquisto di questa materia prima da oltreoceano, ci preoccupa da numerosi punti di vista.

Il primo è essenzialmente politico dopo lo scempio fatto per lo stabilimento siderurgico non si può accettare questo ulteriore sacrificio che viene dall’alto. Il secondo è di tipo ambientale. Piombino si trova all’interno di un SIN, che da anni dovrebbe essere bonificato e messo in sicurezza. Ora si prospetta un sacrificio ulteriore che aggraverebbe la situazione come traffico gasiere e inquinamento Il terzo è di tipo economico. Un impianto di questo tipo porta pochissimi posti di lavoro, tra i cinque ed i dieci, se ci basiamo sul rigassificatore di Livorno. Qualche posto di lavoro potrebbe essere legato all’indotto, ma anche questi non saranno mai numerosi. E parallelamente a questo, l’economia locale ne avrebbe un vantaggio o uno svantaggio?

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