Piombino – Polo culturale: bene la biblioteca nell’ex Ipsia ma vogliamo vedere il progetto

Apprendiamo dalla stampa del “ripensamento” dell’amministrazione comunale relativamente alla collocazione della biblioteca pubblica all’interno del Polo culturale.

A fronte di una posizione originariamente contraria a questa soluzione, dichiarata in più occasioni dall’assessore Parodi e dal sindaco Ferrari, le ultime dichiarazioni degli amministratori fanno ora emergere un’idea diversa, probabilmente a seguito della disponibilità di risorse del Fondo Sviluppo e Coesione (1 milione e ottocentomila euro) che la Regione Toscana ha “indirizzato” per il completamento del 1° e del 2° lotto dell’opera.

Bene quindi la biblioteca nel complesso dell’ex Ipsia di piazza Manzoni, noi lo abbiamo sempre sostenuto, ma vogliamo vedere il progetto.

Molti aspetti legati all’utilizzo funzionale degli spazi rimangono infatti ancora non chiari.

Il sindaco, nella sua recente dichiarazione, afferma di voler procedere anche con la realizzazione del terzo lotto che prevede il recupero delle ex Officine, da finanziare con risorse regionali per 2 milioni di euro. A questo proposito dichiara di aver appena affidato l’incarico per la progettazione di questi spazi, dove dovrebbe essere ospitata la biblioteca.

Ma la biblioteca, con le sue sale lettura, auditorium ecc, per poter svolgere le sue funzioni dovrebbe essere realizzata, secondo il progetto del 2010, all’interno del complesso storico del vecchio convento francescano (1° lotto), valorizzato anche dal recupero di spazi aperti di pregio come il chiostro cinquecentesco, vera e propria “piazza dei saperi”.

Le ex Officine, al contrario, erano state pensate per ospitare un Centro di documentazione sulla storia della siderurgia, per tutelare e valorizzare il patrimonio archivistico e documentario delle Acciaierie di Piombino, ancora collocato in maniera temporanea presso i locali della Sol.

Tutto questo secondo una visione che considerava come qualificante la possibilità di riconnettere la storia della città, rappresentata in questo caso dal vecchio convento francescano e dal suo chiostro cinquecentesco completamente recuperato, con la storia industriale novecentesca di cui sono testimonianza le Officine dell’ex Ipsia.

Collocare la biblioteca nelle ex Officine, anche se si trattasse semplicemente dei magazzini e dei depositi librari, significa sminuire il senso complessivo dell’operazione di recupero e destinare dei locali così importanti a un utilizzo secondario e poco consono.

In un’ottica di trasparenza e di partecipazione, chiediamo pertanto all’amministrazione comunale di organizzare un percorso pubblico di discussione e di condivisione per mettere a conoscenza la cittadinanza delle caratteristiche del progetto appena affidato, delle reali destinazioni funzionali degli spazi, delle tempistiche previste.

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