Italia Viva (con Tortolini, Pini e Rinaldi) scrive: Su tutta la filiera del comparto turistico, gravano incognite per le imprese e i lavoratori. Si stima che dal 1 marzo al 31 maggio è prevista una riduzione di 31,625 milioni di turisti in meno in Italia per una perdita di 7,4 miliardi di euro. I tour operator prevedono una ripresa parziale delle attività tra fine estate/autunno e un ritorno alla normalità solo nel 2021, con una perdita di fatturato dal 35 al 70%. Per il comparto occorrono misure straordinarie e c’è il rischio che molti operatori rinuncino ad aprire. Le modalità di lavoro cambieranno perché il distanziamento sociale ridurrà la capacità di accoglienza-
Occorrono misure particolari come contributi a fondo perduto per coprire i costi fissi non comprimibili, detraibilità totale per affitti e canoni di gestione, rimodulazione significativa delle tasse locali, buoni vacanza per il turismo nazionale, detraibilità delle spese per il distanziamento, estensione temporale della NASPI per il lavoratori, proroga della cassa integrazione per i lavoratori. L’operazione può gravare sul bilancio dello stato, ma la partita che l’Italia si sta giocando in Europa deve essere dedicata ad un settore che complessivamente rischia il tracollo.
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