Tra pochi giorni riaprono le scuole. Negli ultimi decenni la scuola pubblica ha subito tagli da tutti i governi, compreso quello attuale, mentre aumentano i fondi a favore della scuola privata, ipocritamente definita “paritaria”. Questi tagli hanno comportato una diminuzione del personale e il formarsi di classi pollaio, che spesso superano i 30 ragazzi. Con l’emergenza Covid 19, tutt’altro che finita, che cosa si sta preparando nel dettaglio anche a Piombino nelle aule, dal punto di vista delle presenze, dei turni, delle sanificazioni cicliche, a tutela degli studenti e del personale scolastico? Sono sufficienti gli insegnanti e i collaboratori per fare scuola in sicurezza? L’assessora regionale Grieco dichiara che i fondi ancora non ci sono e a Piombino la dirigente dell’Isis “Carducci Volta Pacinotti” ripropone chiaramente la questione del personale, tuttora irrisolta.
Un’altra domanda importante riguarda il trasporto scolastico. Lo scorso anno i bus ed i treni che dai centri minori portavano i ragazzi alle scuole erano affollatissimi. Vista la ripresa dell’epidemia e la necessità di rispettare tassativamente le norme sul distanziamento , si è provveduto ad aumentare di conseguenza treni e bus per portare i ragazzi a scuola in sicurezza? Il Trasporto pubblico locale è di competenza regionale e quindi chiediamo alla Regione Toscana che cosa sta facendo per incrementare bus e treni. A noi risulta che per rispettare le norme di sicurezza e distanziamento occorreranno almeno 200 autobus in più solo nei servizi gestiti da Tiemme: con quali finanziamenti possono essere reperiti? Se a Piombino si adottano orari differenziati per residenti e pendolari, come annuncia il dirigente “Einaudi – Ceccherelli”, quale prevenzione del rischio contagio garantirà il discutibile regolamento del trasporto scolastico, il quale prevede che solo dal momento in cui lo scuolabus è a pieno carico si conteggia il tempo massimo di percorrenza consentito pari a 15 minuti? E nel tempo precedente il pieno carico, quando magari il bus proviene dalla campagna e magari al pieno carico mancano soltanto pochissimi studenti?
Al contrario, sappiamo che le aziende pubbliche di trasporto presenti vivono condizioni di empasse in seguito alla gara unica regionale di 10 anni fa, che si trascina tra corsi e ricorsi tra i due blocchi che vi hanno partecipato: perciò le attuali aziende hanno ridotto gli investimenti in attesa dell’esito finale, con ricadute facilmente immaginabili. Quindi chiediamo a Comuni e Regione come hanno organizzato il trasporto scolastico, altrimenti le scuole rischiano di aprire con un terzo di alunni tagliati fuori per insufficienza del servizio di trasporto.
27 agosto 2020
TOSCANA A SINISTRA Piombino
PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA Circolo “V. Corallini” Piombino
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