Si sono conclusi al Giglio i momenti di celebrazione per il decimo anniversario del naufragio della nave Costa Concordia. Nell’occasione erano arrivati sull’isola molti naufraghi con l’intenzione di portare una testimonianza della loro personale vicenda ma soprattutto per portare l’esperienza drammatica che, loro malgrado, sono stati costretti a vivere. A porgere il saluto in particolare a questi particolari ospiti il sindaco Sergio Ortelli che ha sottolineato l’importanza di questi festeggiamenti e del significato che gli stessi rivestono per il rilancio dell’immagine del sistema Italia. Sono stati i fatti concreti e le tecnologie avanzate e di ultima generazione che hanno dimostrato al mondo intero come, dopo il pessimo atteggiamento del comandante della Concordia, il nostro paese ha dimostrato fin da subito i valori morali e le capacità tecniche, che l’Italia è in grado di offrire. Il sindaco ha infine detto che quello di quest’anno è stato l’ultimo “con i riflettori accesi” sull’isola ma, d’ora in avanti, ogni anno la ricorrenza sarà vissuta nel segno del lutto e della meditazione. È tutta l’isola del Giglio che chiede che i riflettori vengano spenti per ritornare ai ritmi ai quali era abituata.
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