Una stagione turistica da profondo rosso a causa della diffusione del Corononavirus e delle misure sanitarie di prevenzione e di contenimento del contagio, con le decisioni degli Stati esteri di porre chiunque in quarantena al rientro dall’Italia, una situazione che sta colpendo duramente la Toscana, una delle regioni più turistiche d’Italia, che negli agriturismi registra un numero medio di disdette pari al 53% con punte fino al 70% in alcune province e il 65% di mancate prenotazioni, con punte fino al 90%. E’ quanto emerge da un’elaborazione di Coldiretti Toscana e dell’associazione agrituristica Terranostra che hanno raccolto le segnalazioni delle strutture agrituristiche operanti in Toscana.
“Lo scenario è a tinte fosche – denuncia Fabrizio Filippi, presidente di Coldiretto Toscana – per gli agriturismi, le aziende florovivaistiche e agroalimentari perché il momento di criticità non accenna a rientrare, il mercato interno ed internazionale è fermo e le strutture agrituristiche risultano già drammaticamente vuote. E’ necessario che il Governo riconosca la Cassa integrazione in deroga per tutte quelle aziende alle quali non si applicano gli ammortizzatori sociali esistenti, l’estensione e la proroga anche alla Toscana delle misure fiscali e tributarie, la sospensione almeno fino al 30 settembre 2020 dei pagamenti dei contributi previdenziali e delle imposte dirette e indirette anche locali, la sospensione del pagamento delle rate dei mutui bancari e dei relativi interessi”, aggiunge ancora il presidente Filippi.
Su sollecitazione di Coldiretti sono stati pubblicati i chiarimenti al Dpcm sul trasporto merci e sul lavoro necessari a dare continuità alle attività produttive nelle campagne dove vanno seguiti i cicli stagionali, dalla semina alla raccolta e garantita la cura delle piante e l’assistenza e l’alimentazione degli animali allevati nelle stalle, ma anche la trasformazione industriale e le consegne per la distribuzione commerciale, perché è necessario il monitoraggio continuo delle misure adottate per non compromettere la mobilità di merci e persone necessarie all’attività produttiva, nel rispetto delle norme di sicurezza. La nota esplicativa al Dpcm chiarisce infatti – precisa la Coldiretti – che “le merci possono entrare ed uscire dai territori interessati dalla delimitazione. Il trasporto delle merci è considerato come un’esigenza lavorativa: il personale che conduce i mezzi di trasporto può quindi entrare e uscire dai territori interessati e spostarsi all’interno degli stessi, limitatamente alle esigenze di consegna o prelievo delle merci”.
“Sul fronte delle mancate prenotazioni lo scenario peggiore si registra Massa Carrara, Pistoia, Lucca e Grosseto, mentre le disdette piovono copiose principalmente a Firenze, Grosseto e Pistoia. I nostri operatori agrituristici stanno segnalando anche numerose disdette per il servizio di ristorazione, collegato alla ricettività negli alberghi dove le cancellazioni si stanno moltiplicando. Lo stop di importanti fiere sta facendo il resto. Le disdette stanno arrivando da Paesi quali Canada e USA, ma anche Belgio, Olanda, Germania e Paesi Scandinavi, a cui i nostri agriturismi rispondono offrendo la possibilità di slittare il periodo di vacanza in periodi successivi, in modo da conservare la fiducia dei clienti”, insiste Luca Serafini, presidente di Terranostra Toscana.
Anche la produzione alimentare – continua la Coldiretti – può procedere regolarmente nei territori delimitati dal nuovo Decreto che riguardano la food valley italiana che garantisce l’approvvigionamento sui mercati nazionali ed esteri con la produzione di circa 1/3 del Made in Italy agroalimentare, dal latte alla carne, dai formaggi ai salumi, dal riso alla pasta, dalla frutta alla verdura fino al vino e alle conserve di pomodoro.
L’associazione agrituristica Terranostra ha avviato una campagna per far conoscere le bellezze enogastronomiche dei territori lungo tutta la Penisola ma è anche importante individuare da parte delle Istituzioni misure di sostegno alle attività piu’ duramente colpite attraverso sgravi fiscali e contributivi con il rinvio di pagamenti, compensazioni previdenziali delle giornate di lavoro perse e – conclude la Coldiretti – attivazione degli ammortizzatori sociali per i lavoratori nonché la proroga delle scadenze dei piani di sviluppo rurale regionali e nazionale.
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